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Grafica e comunicazione

Il nuovo sito Helvetika è in rete

Da questo mese, a ritmi regolari, ci faremo vivi. 
Non saranno delle vere news, quanto dei pensieri accompagnati da immagini, che scaturiscono svolgendo il nostro lavoro. Come delle fotografie concettuali scattate ogni quindici, venti giorni. Da qui la parola istantanee. Il tentativo è quello di far meglio comprendere il nostro complesso mestiere a chi opera con noi (i nostri clienti, fornitori, collaboratori), ma soprattutto a chi potrebbe o vorrebbe lavorare con noi, ovvero la gran massa di giovani grafici che troppo spesso si portano in dote, dai tempi della scuola, un’idea assai ristretta degli ambiti di interesse e competenze necessarie a operare in questo campo, quanto meno nel segno della qualità. Nelle istantanee la diversione la farà da padrone, nel tentativo però di non farla mai diventare sollazzo. Diversione, perché una delle fondamentali caratteristiche del nostro lavoro è il saper raccordare ambiti e problemi di natura diversa, spesso apparentemente inconciliabili (specie in assenza di puntelli culturali appropriati). 

La prima istantanea in realtà non è questa che state leggendo ma quella pubblicata nella home page del sito (sì, è un pretesto per farvelo visitare), dal subdolo titolo: 
Che speranze riponi nell’amore? 
Ma il titolo è tutt’altro che pretestuoso; forse, leggendolo, alla fine ne converrete. Si parla di surrealisti, di Luis Buñuel, di gratuità, del far del bene facendo il proprio lavoro e di far bene il proprio lavoro, della Città della Speranza, di Gianni Capovilla, ma anche della celebre collana di libri Harmony e di Gino Veronelli (non in relazione stetta tra loro, però). 

Nel nostro sito (che a breve editeremo anche in inglese) potrete consultare il portfolio che, contrariamente al solito, non è strettamente autoreferenziale. I lavori (quasi tutti pubblicati e prodotti, solo una manciata partecipanti a gare tra agenzie, non aggiudicate) non sono esibiti arbitrariamente, ma scelti tra i molti perché permettono di evidenziare almeno un motivo d'interesse peculiare. Perciò ogni gruppo di lavori viene presentato con annotati in pillole velocissime i tratti salienti che ne caratterizzano lo stile, o i punti critici più o meno brillantemente risolti. Anche questa sezione, quindi, può definirsi una piccola palestra di comprensione; anche di autocomprensione, che non è mai sbagliato effettuare a freddo, a lavoro archiviato. 

Potrete anche approfondire la conoscenza della nostra officina, con vaste carellate fotografiche. Potrete scoprire la nostra lunga storia, la nostra filosofia (e mi perdonino i maestri del pensiero profondo per l’uso improprio dell’augusta parola), delle nostre cosiddette scienze e della nostra indubitabile geografia. Potrete persino sapere qualcosa di più relativamente alla nostra condotta

Un’ultima considerazione sulle carellate fotografiche che troverete in officina: in particolare scienze e filosofia saranno gallerie “in fieri”; potranno cambiare, ampliarsi, anche riprodursi nel tempo. La successione delle immagini può sembrare tirata per i capelli (che del resto non abbiamo), i riferimenti banali o impropri. Ma sono (quasi) tutte immagini a noi care. E creano quell’equilibrio precario che cercavamo per descriverci. Un equilibrio instabile e invisibile tra il razionale e l’irrazionale, tra i fatti e le suggestioni, tra i ricordi volanti e l’attuale che preme. La successione rifugge comunque un simbolismo sommario; se esso appare è accidentale, o una lettura forzata, perciò impropria. Però forse non manca di una certa illazione logica. Magari perché molto vicino al nostro metodo di lavoro, pur essendo un divertissement?

13/01/2012 Filippo Maglione